Un post introduttivo su quella che è una fascia di età (di lettori) fra le più interessanti e prolifiche.
Ci sono molti esempi di questo genere, che poi non è un vero genere, ma un target di riferiment
La musica del podcast, come sempre è “They Say” licenza CC0
Middle grade
Si tratta di un genere, che poi non è un vero genere, ma fa riferimento ad un target di età che presenta una gran varietà di opere:
Harry Potter (i primi tre, il quarto segna una svolta di target)
Artemis Fawl
Una serie di sfortunati eventi e la fortunatissima e prolifica serie che ha protagonista il topo nostrano Geronimo Stilton
Narnia
E molti, molti altri. Basta fare un giro alla fiera di Bologna per rendersi conto di quanto sia variegato il cosmo della letteratura per l’infanzia e l’adolescenza.
Dare un nome ai personaggi è un momento fondamentale della loro caratterizzazione, negli scorsi anni mi sono spesso occupata di nomi, senza però riservare loro la spiegazione del perché della loro importanza.
Il brano musicale in sottofondo è “They Say” licenza CC0
Il genere letterario, in cui un’opera rientra, riveste un ruolo importante nella determinazione delle caratteristiche attese dell’opera stessa: i lettori e anche gli editori si aspettano di ricevere un certo tipo di esperienza leggendo l’opera.
Cominciamo un percorso che durante l’anno ci porterà a vedere le caratteristiche di molti generi letterari.
Il brano musicale in sottofondo è “They Say” licenza CC0
Cominciamo col dire che la lunghezza di un testo non si misura in pagine, ma in cartelle, o meglio in battute, cioè in “caratteri”. In Italia. In America si misura in numero di parole.
In Italia una cartella corrisponde a 30 righe da 60 caratteri ciascuna. In pratica 1800 caratteri, spazi inclusi. Semplice, no? Certamente, se non fosse che per alcune case editrici la cartella corrisponde a 2000 battute. Quindi è meglio chiedere, o se si tratta di un bando di concorso, leggere bene. Ad esempio il bando della Harlequim di qualche giorno fa, indicava le cartelle minime che il testo doveva avere e indicava anche il fatto che si intendevano cartelle da 2000 battute ciascuna.
Che si tratti di cartelle da 1800 o da 2000 battute, un dato non varia: si intendono sempre “spazi inclusi”.
Classificazione delle opere in base alla lunghezza
Viene definito racconto tutto ciò che non supera le 50 cartelle (da 1800 o 2000 battute poco importa), si definisce racconto breve quello che non supera le 5 cartelle.
I racconti sembrano avere poca fortuna sui canali tradizionali (editoria cartacea), a meno che non si tratti di un raccolta di racconti che arriva alla lunghezza di un romanzo tradizionale, le ragioni sono facilmente immaginabili: l’impianto di stampa ha un costo che non viene ammortizzato per un racconto, che non potrebbe essere venduto ad un prezzo elevato…
Hanno invece miglior fortuna sull’editoria digitale che ha costi gestionali minori e prezzi di vendita più bassi. Ci sono anche alcuni canali, o meglio piattaforme, che pubblicano racconti più o meno brevi per lettori che leggono sui mezzi pubblici; una nuova frontiera e una nuova palestra, dunque.
Per quanto riguarda i romanzi, ovviamente si va dalle 50 cartelle in su, tenendo conto che un romanzo normale si aggira intorno alle 150 – 200 cartelle, quindi 50-100 cartelle sono l’equivalente di un romanzo breve. Resta da trovare la definizione di romanzo per le opere comprese fra le 101 – 149 cartelle, ammesso che serva trovarla, ovviamente!
Conversione battute/numero parole
Questa parte riguarda chi frequenta siti e blog americani, come dicevo prima, gli scrittori americani calcolano la lunghezza di un romanzo in base al numero di parole, se qualcuno di voi volesse partecipare al NaNoWriMo (ne parleremo) dovrà letteralmente fare i conti con il numero di parole.
Ho fatto un po’ di calcoli utilizzando come base diversi miei testi e, statisticamente, una parola italiana è mediamente formata da 5 caratteri (+ uno spazio) il che porta il rapporto parole/caratteri= 1/6. Quindi se ho scritto un testo di 300 parole avrò scritto una cartella (da 1800 battute).
Come calcolo le battute
Fortunatamente tutti o quasi i programmi di scrittura ci aiutano in questo in un modo o nell’altro. Quando vi recensisco le app di scrittura vi indico sempre se c’è la possibilità del calcolo. A volte l’hanno in solo sistema, solo caratteri o solo parole, più spesso in entrambi. C’è poi un’app, writeometer, di cui vi parlerò più avanti, che ci aiuta a tenere il calcolo dei progressi fatti.
Per word si trova in revisioni, ma fidatevi, il mio veeeechio Mac (del 1993) l’aveva nel programma di scrittura.
Lunghezze americane
Non ci riguardano a meno che non si intenda sbarcare oltreoceano con la propria opera, ma in caso è meglio saperlo.
Storia breve: fino a 7500 parole
Racconto: 7500 – 18000 parole
Romanzo breve (Novella): da 18000 fino a 50000 parole
Romanzo normale: oltre le 50000 parole, solitamente però si tratta di 100000 – 110000 parole
In questo caso è inutile fare i conti di conversione, dato che se intendete usarlo per sbarcare oltreoceano, dovrete necessariamente tradurre il vostro testo in inglese e il rapporto parole/caratteri varia da una lingua all’altra.
Giusto per la cronaca, questo testo è formato da 592 parole.
lunghezza opere (online-audio-converter.com)
Il brano musicale in sottofondo è “They Say” licenza CC0
Questo podcast avrebbe dovuto essere fra i primissimi, se avessi scelto di seguire un ordine “didattico”. Ma ho scelto di tenere un approccio più discorsivo. Tratto l’argomento nei temi generali.
Esploro in questo podcast alcuni software che aiutano gli scrittori ad organizzare il testo, senza perdersi. Di seguito ci sono i link ai produttori dei software, per provarli, vederli, farsi un’idea.
Ho provato a creare un personaggio durante il podcast per mostrare il concetto dei livelli del personaggio.
In effetti, dalla creazione di un personaggio come questo, si creano già degli spunti per delle storie, sarebbe interessante continuare l’esperimento di creazione per vedere dove ci porterà.